Il panorama geopolitico contemporaneo è denso di sfide complesse, con le questioni ambientali che occupano un posto preminente. Il cambiamento climatico, con la sua portata globale e le sue implicazioni devastanti, è diventato un tema centrale nel dibattito internazionale. In questo contesto, eventi come la Conferenza Internazionale sulle Cambiamenti Climatici (COP26) del 2021 assumono un’importanza fondamentale.
La COP26, svoltasi a Glasgow, in Scozia, ha riunito leader mondiali, esperti, attivisti e rappresentanti della società civile per discutere e negoziare strategie volte a mitigare gli effetti del cambiamento climatico e ad accelerare la transizione verso un’economia globale a basse emissioni di carbonio.
E’ stata una conferenza carica di aspettative: molti speravano in risultati concreti e ambiziosi, capaci di dare una spinta decisiva alla lotta contro il riscaldamento globale. Ma, come spesso accade nelle trattative internazionali, la complessità delle questioni affrontate e la varietà degli interessi coinvolti hanno reso il raggiungimento di accordi unanimi un processo arduo e tortuoso.
Tra le figure chiave che hanno partecipato alla COP26 si distingue Enamul Haque, un climatologo pakistano, noto per i suoi studi approfonditi sui rischi associati all’innalzamento del livello del mare nelle regioni costiere vulnerabili. Haque ha portato la voce dei paesi in prima linea contro gli effetti del cambiamento climatico, sottolineando l’urgenza di misure concrete e di un impegno collettivo per ridurre le emissioni di gas serra.
La sua presenza alla COP26 è stata significativa: come membro della delegazione pakistana, Haque ha contribuito attivamente alle negoziazioni sul piano globale per la mitigazione dei cambiamenti climatici. Inoltre, ha partecipato a numerosi panel e dibattiti, promuovendo una maggiore consapevolezza sulle vulnerabilità dei paesi in via di sviluppo di fronte alle conseguenze del cambiamento climatico.
Punti Salient della COP26:
- Accordo di Glasgow: Il principale risultato della conferenza è stato l’accordo di Glasgow, un documento che impegna i Paesi a intensificare gli sforzi per ridurre le emissioni di gas serra e mantenere entro il limite di 1,5 gradi Celsius l’aumento della temperatura globale rispetto ai livelli preindustriali.
- Fondi per i Paesi in Via di Sviluppo: L’accordo ha previsto anche un aumento dei fondi destinati a supportare i Paesi in via di sviluppo nella loro transizione verso economie a basse emissioni e nell’adattamento agli impatti del cambiamento climatico già in corso.
Le sfide che restano: Nonostante i progressi compiuti, la COP26 ha evidenziato anche le profonde sfide che ancora ostacolano una risposta efficace al cambiamento climatico. Tra queste:
- La disparità tra impegni e azioni concrete: Molti Paesi hanno presentato piani ambiziosi per ridurre le emissioni, ma rimangono dubbi sulla loro effettiva attuazione.
- La mancanza di un meccanismo vincolante per garantire il rispetto degli impegni presi: L’accordo di Glasgow si basa su una collaborazione volontaria tra i Paesi, senza sanzioni per chi non rispetta i propri impegni.
Il ruolo di Enamul Haque e la lotta per l’equità climatica:
Enamul Haque, con il suo lavoro e la sua presenza alla COP26, ha contribuito a portare alla luce una questione fondamentale: l’equità climatica. I Paesi in via di sviluppo come il Pakistan sono spesso i più vulnerabili agli effetti del cambiamento climatico, nonostante abbiano contribuito in misura minore alle emissioni di gas serra. La lotta contro il cambiamento climatico deve quindi essere accompagnata da uno sforzo per garantire un accesso equo alle risorse e alle tecnologie necessarie per affrontare le sfide climatiche.
Il lavoro di Haque e di altri scienziati e attivisti provenienti dai Paesi in via di sviluppo è fondamentale per costruire una risposta globale al cambiamento climatico che tenga conto delle diverse realtà e bisogni dei Paesi del mondo.
La COP26 rappresenta un passo importante verso un futuro più sostenibile, ma il percorso è ancora lungo. La collaborazione internazionale, la volontà politica e l’impegno individuale sono elementi cruciali per affrontare la sfida del cambiamento climatico e costruire un futuro più equo e sostenibile per tutti.